Dove raccogliere funghi in Italia: i boschi e le regioni più famose dal Nord al Sud

Funghi che crescono su ceppo d'albero in foresta

La ricerca dei funghi è da sempre una delle passioni più autentiche, emozionanti e rilassanti che si possono vivere a contatto con la natura. Ogni autunno, mentre i boschi si colorano e l'aria si fa più fresca, scatta tra molti di noi la voglia di provare la cosiddetta “caccia silenziosa”: lunghe passeggiate alla ricerca dei preziosi porcini, finferli e altre delizie che il sottobosco regala. Alla fine di questo articolo avrai tutte le informazioni sulle zone migliori dove raccogliere funghi in Italia, su come farlo in modo sicuro e nel rispetto delle regole – e magari qualche trucco per portare a casa un cestino pieno!

Il fascino della raccolta funghi: un rito italiano

Per molti, andare a funghi non significa solo trovare ingredienti freschi per la cucina, ma anche riscoprire i nostri territori, respirare l’odore dell’umidità nel bosco, godersi il silenzio e lasciarsi sorprendere dall’emozione di ogni ritrovamento. La stagione ideale? Senza dubbio l’autunno, soprattutto dopo le prime piogge: un momento perfetto per una passeggiata rigenerante e profumata nei boschi italiani.

Permessi e regole locali: attenzione prima di partire

Prima di mettersi in cammino è necessario ricordare che in quasi tutte le regioni bisogna procurarsi un tesserino per la raccolta. Questo si può acquistare presso la comunità montana o la sede del Comune e, mediamente, un permesso settimanale costa circa 40 euro. Attenzione anche ai limiti giornalieri: in Abruzzo, ad esempio, si possono raccogliere al massimo 3 kg a testa. In altre aree, il limite è di 2 kg per non danneggiare l’ecosistema.

I luoghi più amati dai cercatori di funghi italiani

Da Nord a Sud, i nostri boschi nascondono tesori incredibili. Ecco una selezione di 9 zone tra le più rinomate per la raccolta di funghi nel nostro Paese:

  • Lunigiana (Toscana/Liguria): celebre per i funghi porcini a marchio I.G.P., in particolare vicino a Pontremoli e nella Riserva della Valdantena.
  • Valle Vigezzo (Piemonte): immersi tra le montagne dell’Ossola, qui si raccolgono funghi mentre si ammirano i colori autunnali della “valle dei pittori”.
  • Dolomiti di Brenta (Trentino-Alto Adige): famoso per le distese di porcini, finferli, chiodini e prataioli nei pressi dell’Altopiano della Paganella e il Lago di Molveno.
  • Parco dei Monti Sibillini (Marche/Umbria): boschi incantati e centri storici caratteristici offrono funghi e sapori tipici, perfetti per una gita autunnale.
  • Borgotaro (Emilia-Romagna): patria dei funghi porcini con marchio I.G.P.; una vera istituzione per chi ama il profumo del castellano appena raccolto.
  • Lago Laceno (Campania): qui, nella provincia di Avellino, puoi raccogliere porcini, chiodini e boletus ma attenzione: max 2 kg alla volta!
  • Aritzo (Sardegna): boschi antichi intorno al paese, perfetti per una giornata di raccolta silenziosa lontano dalla folla.
  • Aliano (Basilicata): tra calanchi e foreste fitte, si trovano porcini e finferli dal sapore inconfondibile.
  • Parco dei Nebrodi (Sicilia): il regno dei funghi nel Sud Italia, dove i boschi offrono raccolti generosi soprattutto dopo la pioggia.
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Dove la raccolta è una tradizione da generazioni

Nella nostra Valle d'Aosta è ormai una consuetudine autunnale percorrere i sentieri di La Thuile o quelli nei pressi delle cascate del Lutor a caccia di porcini e finferli, mentre in Trentino si punta all’Altopiano della Paganella e al Lago di Molveno per i raccolti più ricchi. Sull’Appennino marchigiano, la salita al Monte Catria regala non solo panorami unici ma anche esemplari record di porcini!

ZonaSpecie prevalentemente raccolte
Valle d'Aosta (La Thuile)Porcini, finferli
Trentino (Paganella, Lago di Molveno)Porcini, prataioli, finferli
Monti della Laga, AbruzzoDiversi porcini, vari tipi di finferli
Nel Parco delle Groane, a Nord di Milano, cercare funghi tra le betulle e le querce è un appuntamento fisso dell'autunno, soprattutto per chi va a caccia di chiodini. Il rituale della raccolta in queste zone ricorda quanto sia importante proteggere il nostro bosco per le future generazioni.

Regole di sicurezza: come riconoscere i funghi commestibili

Nel nostro paese, le russole (o russule), abbondanti nei boschi italiani, sono poco gradite: preferiamo invece puntare sui più pregiati porcini. Fai attenzione: raccogli solo specie che conosci bene e, in caso di dubbio, consulta sempre un esperto micologo locale. Gli errori nell’identificazione possono essere pericolosi.

Consigli pratici: attrezzatura e comportamenti corretti

  • Usa un cestino in vimini per far traspirare i funghi e spargere le spore.
  • Porta con te un coltellino affilato: taglia con delicatezza il gambo per non compromettere la crescita dei miceli.
  • Non strappare mai i funghi dal suolo, lascia sul posto quelli troppo piccoli o danneggiati.
  • Rispettare i limiti previsti dalle locali regolamentazioni e le aree protette.

Personalmente, ogni volta che torno da una giornata di raccolta in montagna, mi resta negli occhi la bellezza dei nostri territori. Non è solo la soddisfazione di trovare i funghi giusti, ma la gioia del camminare nei boschi, ascoltare il silenzio e godersi l’aria pulita. Alla fine, tornare con il cestino pieno – magari dopo aver rispettato tutte le regole e aver salutato altri appassionati lungo i sentieri – è solo la ciliegina sulla torta.

Il piacere autentico di raccogliere funghi in Italia

La raccolta funghi rappresenta un modo prezioso per riappropriarci dei nostri ritmi naturali e riscoprire la ricchezza dei paesaggi italiani. Che si tratti dei sentieri della Valle d’Aosta, dei boschi in Trentino o delle ombrose faggete calabresi sull’Altopiano della Sila, ogni zona ha le sue regole, i suoi profumi e i suoi ricordi di famiglia legati a una tradizione tanto sentita. Non dimentichiamolo mai: rispetto dei limiti di raccolta e attenzione alle regole locali sono la chiave per continuare a godere di questa meraviglia stagione dopo stagione.

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